Atacama Crossing 2008

È stata la corsa più dura delle tre appartenenti al gruppo 4 DESERTS per via del terreno molto difficile e impervio, per l’altitudine, e la grande escursione termica, ma è anche la più bella, un amico mi disse questa frase un paio d’anni fa, Dio quando creò il mondo prese una perla e la mise in Atacama, ecco questo pensiero rispecchia veramente la realtà del posto.

I primi due giorni i sono stati durissimi, troppe distorsioni il primo, ancora distorsioni il secondo con l’aggiunta di un malessere generale persistente. Ho pensato più volte che non ce l’avrei fatta ma fortunatamente queste corse non sono basate solo sul piano fisico, c’è una grande componente mentale LA VOLONTÀ che ti permette di ottenere motivazioni e risorse anche quando sembra veramente finita. Ho provato questo in tutti i deserti in cui ho corso e l’ho riscontrato in moltissimi atleti che hanno corso con me.

I secondi due giorni sono stati invece perfetti sotto tutti i punti di vista, il terreno mi era sicuramente più favorevole, mi ero acclimatato e sono riuscito a trovare il mio ritmo fin da subito: mi sono proprio divertito.

La tappa lunga è stata difficile, condizioni climatiche estreme e nel finale notturno non riuscivo a vedere la fine. Comunque non ci sono state crisi anzi ho apprezzato le mie capacita atletiche frutto naturalmente di un adeguato allenamento e preparazione agli sforzi prolungati.

I recuperi sono stati brillanti sentivo arrivare velocemente quella sensazione di benessere che caratterizza ogni fine corsa.